CHI SONO

  1. 1. Presentazione
  2. 2. Cosa posso fare per voi
  3. 3. Il rapporto terapeutico
  4. 4. Curriculum
  5. 5. Interventi in tv e radio

Il rapporto terapeutico con i miei pazienti

L'esperienza quotidiana con i miei pazienti mi dimostra che il beneficio delle sedute terapeutiche aumenta quando le competenze medico-scientifiche sono accompagnate dalla giusta dose di umanità e rispetto.

E' vero che il terapeuta deve interagire con un sano distacco professionale per offrire un punto di vista esterno e oggettivo sulla problematica che gli viene presentata. È altrettanto vero, però, che accogliere il paziente in un clima di calore e fiducia favorisce il processo di guarigione, lo rafforza e talvolta lo accelera.

Non credo quindi che un medico, e a maggior ragione uno psichiatra, debba mostrarsi "asettico". Al contrario, penso che in diverse situazioni anche i vissuti portati dal terapeuta, siano essi personali o appresi dall'ascolto delle esperienze altrui, possano essere utili alla terapia.

Molte forme di malessere psicologico vengono amplificate e peggiorate dall'idea di essere "gli unici a stare così". E quindi può dare sollievo anche il solo pensiero che il proprio disagio non sia poi così raro e che già tante persone abbiano affrontato e superato lo stesso tipo di problema.

IL "REPARENTING"

Creare una relazione terapeutica adeguata significa in molti casi dare la possibilità di sperimentare un rapporto equilibrato con una figura di riferimento. Questo vale soprattutto per le persone che nelle diverse fasi della vita non si sono sentite comprese o adeguatamente supportate dai genitori o da altri adulti significativi. Questo approccio, che è previsto in alcune forme di psicoterapia, si chiama "reparenting" ed è a mio avviso un valido aiuto per migliorare la sicurezza di sé e l'autostima.


Il web visto come oracolo

Il confronto "dal vivo" con uno specialista è più che mai prezioso in un'epoca in cui siamo abituati a cercare autonomamente su internet le informazioni e i rimedi ai nostri problemi di salute, con il rischio di ottenere risposte superficiali o contraddittorie.

Solo un medico con una preparazione adeguata è in grado di valutare il reale stato di salute di una persona, di chiarire i dubbi che spesso nascono dopo aver trovato in rete una gran mole di spiegazioni e opinioni non sempre attendibili o troppo personali per essere applicate a ogni singolo lettore.

Anche per questo non dimentico mai che per il paziente è fondamentale sentirsi accolto e capito. Solo così può nascere un rapporto di fiducia professionale e umana che dura nel tempo.


Meglio i farmaci o la psicoterapia?

Ogni professionista della salute ha il dovere di perseguire unicamente l'interesse dei suoi pazienti, anche indirizzandoli verso un altro specialista se, dopo un ragionevole periodo di tempo, le cure non si sono dimostrate efficaci.

Ad esempio, uno psicologo o psicoterapeuta affidabile dovrebbe essere in grado di capire in quali situazioni è necessaria una terapia farmacologica e, nel caso, inviare il paziente a un medico psichiatra, anziché seguire per anni percorsi psicologici poco o per niente efficaci.

Questo non significa escludere a priori la psicoterapia, ma stabilire le priorità di intervento su ogni singolo caso. Ad esempio, una psicoterapia che dura mesi o anni non si addice a una persona con sintomi psichici altamente invalidanti, che compromettono anche le normali attività quotidiane e per questo devono essere curati rapidamente.

In altre parole, è difficile trarre pieno beneficio dalla terapia psicologica se prima non vengono gestiti i sintomi acuti. Al contrario, quando la psicoterapia viene effettuata al momento giusto può essere validissima nel prevenire ricadute future.

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