ATTACCHI DI PANICO
L'ansia anticipatoria è una delle principali caratteristiche del Disturbo da Attacchi di Panico (DAP). Si manifesta sotto forma di continua tensione fisica ed emotiva dovuta al timore di un nuovo attacco.
Nel tentativo di placare questa sensazione di angoscia, la persona può modificare notevolmente le normali abitudini di vita e mettere in atto dei comportamenti di evitamento, cioè evitare tutte le situazioni potenzialmente in grado di scatenare una crisi di panico e quindi considerate "a rischio".
Ecco alcuni dei comportamenti e delle fobie causate dalla paura degli attacchi di panico:
E' la paura degli spazi chiusi o aperti. Ecco alcuni esempi:
Timore delle situazioni che possono procurare un senso fisico di costrizione o soffocamento. Ad esempio:
Per alcune persone, invece, il timore di un attacco di panico può creare un forte disagio nelle situazioni pubbliche, con il rischio di un progressivo isolamento sociale causato dalla paura di:
Può accadere che un oggetto o una persona diventino un forte punto di riferimento, una sorta di "coperta di Linus" che aiuta a sentirsi più sicuri e protetti nei confronti di nuovi attacchi. Questa "àncora di salvezza", che viene definita compagno fobico, può essere rappresentata da:
Dopo i primi attacchi di panico alcune persone temono di essere affette da una grave malattia fisica e di essere più fragili degli altri. Possono quindi decidere di sottoporsi a una serie di accertamenti medici, il cui esito negativo le rassicura solo temporaneamente.
Altre persone, invece, hanno paura di fare qualsiasi tipo di esame nel timore che si possa scoprire qualcosa di negativo. Va inoltre sottolineato che chi soffre di disturbo da attacchi di panico è costantemente concentrato sui propri sintomi fisici e tende ad interpretare ogni minima sensazione fisica come la spia di una patologia seria o mortale.
Per esempio, un fenomeno normale come l'accelerazione del battito cardiaco durante una corsa può essere interpretato come il segno di un infarto imminente: in questo caso la sensazione di paura scatenata dal pensiero dell'infarto provoca un'ulteriore accelerazione del battito cardiaco, che a sua volta porta la persona a sentire un peggioramento della propria ansia. Si crea quindi un circolo vizioso in cui è proprio "la paura della paura" a mantenere acceso il meccanismo del panico.